In nome dell’amore

Stamattina ho ascoltato In nome dell’amore di Paolo Meneguzzi, una canzone che conosco da anni, che in parte so cantare a memoria. Ma proprio stamattina l’ho interpretata in un modo completamente diverso.

Come stai
come sto
maledettamente bene
penso a te penso a noi e non vivo più
forse sei abile
a nascondere il dolore
forse no non lo so
ma ti aspetterò
guardami sono qui
tra l’inferno e il paradiso
non so più che anno è
cerco solo te
tutto sa di follia
ma è solo malinconia
vedo la realtà e vorrei che fosse una bugia
in nome dell’amore l’alba brucerà le porte della tua prigione
in nome dell’amore fai la cosa giusta, sì la cosa giusta anche se fa male
un giorno un’ora vorrei vederti ancora
un raggio di sole, in nome dell’amore

All’improvviso mi pareva di sentire i pensieri di Ensaf rivolti a suo marito. Lo so, ormai penso a Raif Badawi facendo qualsiasi cosa. Non è la prima volta che mi succede ascoltando una canzone. In ogni caso adoro la canzone ancora di più rispetto a prima, perché questa parte che ho citato qui rispecchia benissimo la situazione di Ensaf e Raif.